La Corte Costituzionale si è pronunciata (sentenza n. 192/24) sulla legge 26 giugno 2024, n. 86, in materia di autonomia differenziata, accogliendo in parte i ricorsi presentati da alcune Regioni. La sentenza ha importanti implicazioni per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), poiché mette in discussione alcuni aspetti fondamentali della legge che potrebbero avere un impatto significativo sulla sanità.

In particolare, la Corte ha stabilito che il trasferimento di funzioni dallo Stato alle Regioni non può riguardare intere materie, ma solo specifiche funzioni, e deve essere giustificato dal principio di sussidiarietà. Inoltre, la Corte ha sancito l’obbligo di determinare i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) prima di procedere al trasferimento di funzioni che incidono su diritti civili e sociali, garantendo così un livello minimo di prestazioni su tutto il territorio nazionale.

Tuttavia, la sentenza solleva alcune preoccupazioni riguardo al futuro della sanità in Italia. La Corte non ha escluso la possibilità di trasferire alle Regioni funzioni in materia di sanità, purché ciò sia giustificato dal principio di sussidiarietà. Questo potrebbe portare a una maggiore differenziazione tra i sistemi sanitari regionali, con il rischio di creare disuguaglianze nell’accesso alle cure.

Inoltre, la Corte ha stabilito che il finanziamento delle funzioni trasferite deve avvenire con risorse già esistenti, senza nuovi o maggiori oneri per lo Stato. Questo potrebbe mettere a rischio la sostenibilità del SSN, soprattutto nelle Regioni con minori capacità fiscali.

Infine, la sentenza non chiarisce alcuni aspetti cruciali, come la definizione dei LEP in sanità e il meccanismo di perequazione finanziaria tra le Regioni. Questi aspetti dovranno essere definiti dal legislatore statale, nel rispetto dei principi costituzionali.

In conclusione, la sentenza della Corte Costituzionale apre un nuovo capitolo nel dibattito sull’autonomia differenziata e sulla sanità in Italia. Sarà fondamentale monitorare l’attuazione della legge e i suoi effetti concreti sul SSN, per garantire che la differenziazione non si traduca in disuguaglianze e che il diritto alla salute sia tutelato in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.

Punti salienti della sentenza per la sanità:

  • Trasferimento di funzioni solo in casi specifici e giustificati
  • Obbligo di determinare i LEP prima del trasferimento di funzioni
  • Invarianza finanziaria: nessun nuovo onere per lo Stato
  • Rischi di disuguaglianze e di minore sostenibilità del SSN
  • Aspetti cruciali da definire: LEP in sanità e perequazione finanziaria

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